Smart Creatures | Progettazione parametrica per architetture sostenibili - recensione


Il libro: C. Griffa, "Smart Creatures - Progettazione parametrica per architetture sostenibili", all’interno della collana The IT Revolution, a cura di A. Saggio, Edilstampa, 2012




Cosa significa progettazione parametrica, chi sono gli “hacker-designer”, e come può il software influenzare l’architettura? Sono solo alcune delle tematiche trattate nel libro di Cesare Griffa “Smart Creatures”.

Attraverso degli efficaci paragoni col mondo biologico, l’autore vuole sottolineare la necessità di un’architettura sempre più Smart, sempre più “viva”, in cui la sua pelle viene vista come una “società” intelligente, fatta di parti intelligenti.

Com’è possibile fare questa architettura? Le risposte sono tre:
  1. grazie alla crescente presa di coscienza che le risorse non sono infinite; 
  2. grazie alla rapida evoluzione dei software informatici, e in particolare quelli dedicati alla modellazione e alla progettazione parametrica; 
  3. grazie allo sviluppo di processi collaborativi nei luoghi sia fisici che virtuali della ricerca. 

In poche parole: coscienza ecologica, information technology e open source.


Il libro parte rispondendo a una domanda fondamentale ‘cosa vuol dire progettazione parametrica’: essa è la progettazione del “gene”, cioè del codice generativo dell’architettura, per cui, attraverso software come Grasshopper, il progettista elabora una serie di input derivati dalle esigenze di progetto, e le filtra attraverso un codice che genererà una forma, o meglio infinite forme simili, cioè l’output parametrizzato; e se si cambiano i parametri ovvero gli input, la forma cambierà di conseguenza pur mantenendo lo stesso codice, lo stesso “gene”. L’architetto quindi progetterà non più l’unica forma assoluta, ma il processo generativo di quella.







Si parla dell’involucro edilizio come di una “società” di “cose intelligenti”, che ricevono input dall’ambiente, e, a loro volta, da questi, processano output che comunicheranno alle altre “cose” creando una comunicazione tra le parti in grado di reagire alle varie esigenze dell’edificio; e perché questo processo funzioni in maniera ottimale bisogna raggiungere una “intelligenza” individuale e una del sistema.







Si tratta poi di hacking e fabbing, della figura dell’hacker-designer cioè colui che come un hacker prende un codice e lo “spezza” per modificarlo e riconfigurarne uno nuovo; e della figura dell’artigiano 2.0, ovvero quello che adopera le nuove tecnologie come taglio laser e stampa 3d.




Infine viene approfondito il concetto di Open source, e mostrate le sue potenzialità non solo in ambito informatico ma proprio come pratica di condivisione di ogni step dei processi di progettazione e ricerca per una loro migliore riuscita.







Sull’autore



























Griffa è un architetto ed educatore attivo presso il Politecnico di Torino e all’estero; ha collaborato con diversi studi tra cui Zaha Hadid Architects, ha tenuto diverse conferenze sull’architettura digitale, inoltre si interessa di ricerca nell’ambito delle applicazioni di micro-alghe sull’involucro edilizio.
"I suoi interessi si concentrano sul fare cose per un futuro flessibile in cui l'umanità impara ad abbracciare un approccio simbiotico alla Natura invece di cercare di dominare e distruggere."



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