Dentro i BIT, il mondo raster



Come si faceva ai tempi di Leonardo a trasmettere un disegno a distanza? 

La risposta è con una griglia, ovvero, con uno schermo bitmappato. Ogni casella è un bit, e questa può essere piena (nera, 1) oppure vuota (bianca, 0)



Per lo schermo raster, l'informazione è una serie di dati (1 o 0), ogni segno è un insieme di punti. 

Si può trasmettere un disegno tanto "bello" quanto un quadro di Leonardo con questo metodo?
Sì, basterà fare una griglia molto fitta. Questo processo e' detto risoluzione.
E per quanto riguarda un colore?
Per questo si associa, ad ogni puntino/casella/bit, un codice detto RGB che funziona in base alla percentuale di rosso (R), verde (G), blu (B) come un contagocce insomma, per un determinato colore ci sono ad esempio 10 gocce di rosso, 8 di verde e 200 gocce di blu. Il corrispettivo della risoluzione nell'ambito dei colori si chiama profondità, che consiste nell'avere una “griglia" di colori, o meglio una palette, più o meno ricca
Una foto raster ha quindi più informazioni della realtà? la risposta, sorprende, ma è sì.
Infatti una foto raster si può zoommare, vederla nel dettaglio ed inoltre è codificata secondo la convenzione della risoluzione e del RGB. Il soggetto reale invece ha milioni di possibili informazioni, ma che in realtà sono solo dati.
Come ha influenzato il raster l’architettura e la sua estetica?
Con la ricerca sulla superficie.







Commenti